Mozzarella di Bufala: il segreto saporito della tradizione Italiana

Mozzarella di Bufala: il segreto saporito della tradizione Italiana

Origini e storia della mozzarella di bufala

La storia della mozzarella di bufala è intrisa di tradizioni e leggende che risalgono a secoli fa: le sue radici affondano nel cuore della Campania, una regione ricca di paesaggi mozzafiato e antiche tradizioni culinarie. Si dice che abbia le sue origini nell’antica Roma, dove il latte di bufala veniva apprezzato per le sue proprietà nutrizionali e il suo ricco sapore.

Tuttavia, è nel Medioevo che la produzione di questa prelibatezza raggiunge il suo apice. Le testimonianze storiche narrano che già nel XII secolo, durante il periodo normanno, la mozzarella di bufala era considerata un alimento prelibato e veniva offerta come dono ai nobili e ai dignitari.

Il territorio campano, in particolare la zona intorno a Caserta e Salerno, divenne il centro pulsante della produzione di mozzarella di bufala. Qui, le condizioni climatiche e ambientali, insieme alla presenza di pascoli rigogliosi, favorirono lo sviluppo di una vera e propria industria casearia.

Durante i secoli successivi, la produzione di mozzarella di bufala si diffuse gradualmente in altre regioni italiane, ma è sempre rimasta strettamente legata alle sue radici campane. Oggi è considerata un simbolo della cucina italiana e rappresenta un’eccellenza gastronomica riconosciuta a livello internazionale.

L’origine e la storia della mozzarella di bufala sono un viaggio affascinante attraverso i secoli, che ci porta a scoprire le radici profonde di una tradizione culinaria che continua a conquistare i palati di tutto il mondo.

Le bufale: la razza e il territorio

La mozzarella di bufala non è semplicemente un prodotto caseario, è il frutto di una perfetta armonia tra animale, ambiente e tradizione. Per comprendere appieno l’autenticità e la qualità di questo formaggio, è fondamentale esplorare la razza bovina da cui proviene e il territorio in cui viene allevata.

Le bufale, originarie dell’India, sono state introdotte in Italia nel VII secolo dai Bizantini. Da allora, si sono perfettamente adattate alle zone paludose della Campania, in particolare nella zona del basso Lazio e della provincia di Caserta. La selezione naturale ha plasmato nel corso dei secoli una razza robusta e resistente, capace di prosperare in un ambiente caratterizzato da terreni umidi e caldo umido.

La loro alimentazione è basata principalmente sull’erba palustre e sul fieno, arricchita occasionalmente da integratori di cereali e legumi. Questa dieta naturale conferisce al latte una ricchezza e una complessità di sapori uniche, che si riflettono poi nella mozzarella di bufala.

La regione campana è il cuore della produzione di mozzarella di bufala DOP. Qui, le bufale pascolano liberamente nei vasti territori delle aziende agricole, nutrendosi di erba fresca e godendo di ampi spazi aperti. L’ambiente naturale, con i suoi canali d’irrigazione e le terre paludose, contribuisce a creare le condizioni ottimali per il benessere degli animali e la qualità del latte prodotto.

Il legame tra le bufale, il territorio e la qualità del latte è inscindibile: la flora caratteristica delle zone paludose conferisce al latte una particolare ricchezza di nutrienti e aromi, che si traducono poi nella fragranza e nella cremosità della mozzarella di bufala. Inoltre, l’approccio tradizionale all’allevamento, basato sull’uso limitato di antibiotici e l’assenza di alimentazione forzata, contribuisce a preservare l’autenticità e la genuinità di questo prodotto.

Le bufale e il territorio campano rappresentano i pilastri fondamentali della produzione di mozzarella di bufala, garantendo un prodotto unico nel suo genere e fedele alla più autentica tradizione italiana.

Qual è il segreto della mozzarella di bufala?

La mozzarella di bufala è un prodotto lattiero-caseario artigianale che richiede un processo di lavorazione meticoloso e preciso per garantire la sua qualità e il suo sapore distintivo: la qualità dipende principalmente dalla qualità del latte utilizzato nella sua produzione. Il latte di bufala fresco e di alta qualità viene selezionato con cura da allevamenti locali.

La freschezza del latte è fondamentale per garantire la bontà del prodotto finale, quindi viene raccolto giornalmente e trasportato rapidamente alla caseificio per la lavorazione.

Coagulazione e Cagliatura

Una volta arrivato al caseificio, il latte viene riscaldato e viene aggiunto il caglio, un enzima naturale, per coagulare la parte proteica del latte e formare la cagliata. Questa fase è cruciale e richiede grande maestria da parte del casaro, in quanto la consistenza e la qualità della cagliata influenzeranno direttamente il risultato finale del formaggio.

Filatura

La fase più iconica e caratteristica della produzione della mozzarella di bufala è senza dubbio la filatura. La cagliata viene immersa in acqua calda e lavorata manualmente con maestria per conferirle la tipica consistenza filante. Una volta ottenuta la giusta elasticità, la mozzarella viene formata in palline o altre forme tradizionali a mano, conferendole la sua caratteristica superficie liscia e brillante.

Riscopri il gusto autentico della mozzarella di Bufala

Dopo aver esplorato la storia e le tradizioni legate alla mozzarella di bufala, non c’è momento migliore per avventurarsi nella scoperta del suo autentico sapore!

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Vieni a trovarci e lasciati conquistare dal fascino irresistibile della mozzarella di bufala, perché quando si tratta di autentico sapore italiano, Mister Pizza è la scelta migliore. Buon appetito!

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Perché abbiamo sete dopo aver mangiato la pizza?

Perché dopo aver mangiato la pizza abbiamo sete?

BASTA BERE!

Dopo aver gustato una succulenta pizza, hai mai avvertito una siccità che ti costringe a una caccia all’acqua notturna, rovinando i tuoi sonni?

Beh, potrebbe essere colpa di alcuni ingredienti presenti nella pizza stessa!

Non è tanto l’impasto della pizza ad essere colpevole, poiché di solito contiene una quantità moderata di sale, ma sono gli ingredienti utilizzati per condire la pizza che possono causare sete.

Ad esempio, una pizza margherita con solo pomodoro e mozzarella non dovrebbe causare sete, però spesso molti condimenti sulla pizza sono di bassa qualità e infatti spesso salumi, salsiccia, gorgonzola o pesce come salmone, acciughe e gamberetti, potrebbero farlo.

In ogni caso, la sete è spesso un effetto collaterale della digestione della pizza, che richiede una dose extra di idratazione. Quindi, non temere la siccità post-pizza, ma ricorda di bere abbondante acqua per mantenere il tuo corpo idratato, in pratica, se per quale assurda ragione vi trovate nel sahara e con voi avete solo una pizza, non mangiatela!

La risposta dove la trovo?

Se ti ritrovi sempre con una sete implacabile dopo aver divorato una deliziosa pizza, potrebbe essere colpa di un impasto che ha fatto brutti scherzi. Certo, può succedere quando si cerca di accelerare il processo di lievitazione con troppo lievito. Così, quando lo stomaco si trova faccia a faccia con l’impasto gonfio e i batteri che hanno causato il problema, si legano all’acqua del nostro corpo, causando la sete spasmodica.

Ma non temere, ci sono delle soluzioni per evitare questi inconvenienti. 

In primo luogo, scegli una pizza con condimenti leggeri, evita quelli troppo grassi o con sapori troppo forti. Inoltre, aggiungi verdure ricche di potassio per contrastare gli effetti del sodio, il principale colpevole della sete.

Come prevenire la sete?

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Sensibilità al Glutine: Differenze, Sintomi, Cause e Rimedi Efficaci

Sensibilità al glutine: cos’è?

La sensibilità al glutine è un problema che colpisce sempre più persone in tutto il mondo. Questo disturbo, noto anche come Non-Celiac Gluten Sensitivity (NCGS), è responsabile di una serie di sintomi sgradevoli che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita quotidiana. In questo approfondito articolo, esploreremo dettagliatamente i sintomi associati alla sensibilità al glutine, analizzeremo le possibili cause alla base di questa condizione e forniremo una panoramica completa sui rimedi efficaci disponibili per gestirla.

La sensibilità al glutine è una condizione medica che è diventata sempre più riconosciuta negli ultimi anni. Mentre la celiachia è una malattia autoimmune chiaramente definita che coinvolge una reazione avversa al glutine, la NCGS è un fenomeno più sfumato e complesso. Spesso, le persone affette da questa sensibilità non presentano test diagnostici definitivi come quelli che si trovano nella celiachia. Tuttavia, i sintomi che sperimentano sono ben reali e possono influenzare notevolmente la loro qualità di vita.

Differenze tra Sensibilità al glutine e Celiachia

La sensibilità al glutine e la celiachia sono due condizioni legate al glutine, ma presentano differenze fondamentali. La celiachia è una malattia cronica su base autoimmune che colpisce l’intestino tenue, interessando individui geneticamente predisposti in tutte le fasce d’età. Questi soggetti, nel momento in cui ingeriscono alimenti contenenti glutine, sperimentano una violenta risposta immunitaria intestinale che danneggia la mucosa dell’intestino tenue. Questo danneggiamento è responsabile dei sintomi caratteristici della celiachia, tra cui dolori addominali, diarrea o costipazione cronica, ritardo nella crescita nei bambini, anemia e affaticamento psicofisico.

Oggi, esistono vari esami non invasivi per diagnosticare la celiachia, che consentono di valutare la presenza della risposta autoimmune al glutine. Questi test stanno gradualmente sostituendo la biopsia intestinale, tradizionalmente considerata il metodo più affidabile per la diagnosi di celiachia. 

Tuttavia, per stabilire una diagnosi di celiachia, è essenziale dimostrare la presenza della malattia attraverso test specifici. Questo aspetto è cruciale, soprattutto perché i sintomi della celiachia possono essere assenti o atipici in alcuni casi.

 

Al contrario, nella (NCGS), si verificano sintomi simili a quelli della celiachia, nonostante gli esami appena menzionati escludano la presenza della malattia. Non si riscontrano “anticorpi anti-glutine” e non ci sono segni di lesioni della mucosa intestinale. Questo fenomeno può essere piuttosto confusionario, poiché i sintomi suggeriscono la celiachia, ma le prove e i test effettuati non confermano tale diagnosi.

È importante notare che, in generale, questa patologia è considerata una condizione meno severa rispetto alla celiachia. Mentre i pazienti celiaci devono evitare rigorosamente il glutine per prevenire danni all’intestino e gravi complicazioni a lungo termine, coloro che soffrono di sensibilità al glutine possono gestire la loro condizione seguendo una dieta priva di glutine per alleviare i sintomi.

 

In sintesi, le differenze tra la NCGS e celiachia riguardano principalmente la risposta autoimmune al glutine e i risultati degli esami diagnostici. La comprensione di queste distinzioni è fondamentale per garantire una diagnosi accurata e una gestione efficace delle due condizioni.

 

Sintomi della Sensibilità al glutine

Parlando di sintomi, la sensibilità al glutine può manifestarsi in molte forme diverse. 

Alcune persone potrebbero sperimentare disturbi gastrointestinali, come gonfiore, diarrea, crampi addominali o costipazione. Altri potrebbero avere sintomi extra intestinali, tra cui mal di testa, affaticamento, depressione, ansia o problemi dermatologici come eruzioni cutanee. È importante notare che i sintomi possono variare da persona a persona, rendendo spesso la diagnosi di questa condizione una vera e propria sfida.

La NCGS può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, che possono variare da persona a persona. Ecco alcuni dei sintomi più comuni:

 

  1. Disturbi Gastrointestinali: molte persone con sensibilità al glutine sperimentano disturbi gastrointestinali come gonfiore, diarrea, costipazione e dolore addominale.
  2. Mal di Testa: i mal di testa frequenti possono essere un sintomo della NCGS.
  3. Fatica Cronica: può causare stanchezza e affaticamento costante.
  4. Dolore Articolare: alcune persone possono sperimentare dolore articolare e muscolare a causa di questa condizione.
  5. Problemi Neurologici: sintomi come vertigini, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria a breve termine possono essere legati a questa condizione.
  6. Problemi Dermatologici: può anche manifestarsi con eruzioni cutanee, come la dermatite erpetiforme.

 

Possibili Cause della Sensibilità al glutine

Per quanto riguarda le cause della sensibilità al glutine, la comunità medica sta ancora cercando di comprenderle appieno. Alcune teorie suggeriscono che potrebbe essere legata a una risposta immunologica innata o a una disfunzione nella permeabilità intestinale. 

Altri, invece, ipotizzano che potrebbe esserci un’interazione con altri componenti della dieta o con la microbiota intestinale. La ricerca è ancora in corso, per gettare luce sulle possibili cause e offrire una migliore comprensione scientifica della NCGS.

 

Anche se le cause esatte della sensibilità al glutine non sono ancora completamente comprese, alcuni fattori potrebbero contribuire a questa condizione:

 

  1. Reazione Immunologica: anche se la NCGS non è una malattia autoimmune come la celiachia, si ritiene che coinvolga una reazione immunitaria innescata dalla presenza del glutine nell’organismo.
  2. Disbiosi Intestinale: alterazioni nella composizione del microbiota intestinale potrebbero influire sulla sensibilità al glutine.
  3. Stress Ossidativo: alcuni studi suggeriscono che lo stress ossidativo potrebbe essere coinvolto nello sviluppo di questa condizione.

NCGS: Rimedi Efficaci

Fortunatamente, esistono rimedi efficaci per gestire la sensibilità al glutine. Il primo passo è quello di adottare una dieta priva di glutine, evitando alimenti come il grano, l’orzo e la segale. Questa dieta richiede attenzione e impegno, ma può portare a una significativa riduzione dei sintomi per molte persone. Inoltre, è importante lavorare in collaborazione con un professionista medico o un dietologo per garantire che la dieta sia bilanciata e che non si verifichino carenze nutrizionali.

Se sospetti di avere la NCGS o soffri di sintomi correlati, consulta sempre un medico o nutrizionista, per una diagnosi corretta e accurata. Tuttavia, ecco alcune linee guida generali che potrebbero aiutarti a gestire la sensibilità al glutine:

 

  1. Dieta Gluten-Free: il primo passo nella gestione di questa condizione è eliminare completamente il glutine dalla dieta. Ciò significa evitare alimenti come pane, pasta, cereali e birra che contengono glutine.
  2. Monitorare i Sintomi: prendi in considerazione di scrivere su un diario dei sintomi per identificare i trigger e migliorare la gestione dei sintomi legati alla NCGS.
  3. Integrazione di Probiotici: alcuni integratori probiotici potrebbero aiutare a migliorare la tua salute intestinale, consulta il tuo medico per una corretta diagnosi.
  4. Ridurre lo Stress: il controllo dello stress può contribuire a ridurre i sintomi legati alla sensibilità al glutine.

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La sensibilità al glutine, dunque, è una condizione sempre più rilevante che può influenzare negativamente la vita quotidiana delle persone. Riconoscere i sintomi, esplorare le possibili cause e adottare soluzioni adeguate è fondamentale per gestire questa condizione in modo efficace e migliorare la qualità della vita delle persone che ne sono affette. La ricerca continua a fare progressi nel campo della sensibilità al glutine, offrendo speranza per una migliore comprensione e gestione di questa condizione in futuro.

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Spreco alimentare: cos’è realmente e cosa possiamo fare

Spreco alimentare: cos’è realmente e cosa possiamo fare

 

Spreco alimentare: un problema globale

 

Lo spreco alimentare, da ormai diversi anni, rappresenta una piaga profonda e ben radicata della nostra società.

I dati a supporto ci dimostrano come nel mondo, lo spreco alimentare, è un problema in crescita e difficile da risolvere: ogni anno vengono gettati via oltre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, la maggior parte del quale è perfettamente commestibile, ma il vero problema è che il trend è in costante aumento, anno dopo anno.

 

La previsione è che la quantità di cibo sprecato a livello globale aumenterà di un terzo entro il 2030.

 

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite prevedono risultati importanti entro la fine dello stesso anno: l’intento è quello di dimezzare lo spreco alimentare globale a livello di vendita al dettaglio, al consumo pro capite e ridurre le perdite alimentari nelle catene di produzione e di approvvigionamento.

Gli obiettivi delle Nazioni Unite sono molto ambiziosi e interessanti ma, se osserviamo il trend attuale e soprattutto la previsione demografica globale del 2030, lo scenario probabile non è dei migliori: la popolazione mondiale continuerà a crescere e raggiungerà gli 8,6 miliardi nel 2030.

Si tratta di circa 800 milioni di persone in più rispetto al 2023. Ciò significa che anche se si riuscisse a raggiungere l’obiettivo di dimezzare lo spreco alimentare pro capite (di un terzo dello spreco alimentare totale) il trend potrebbe continuare comunque a crescere.

Le Nazioni Unite, inoltre, riferiscono che circa un terzo della popolazione mondiale, principalmente nei paesi in via di sviluppo e nei paesi a basso reddito, non hanno un accesso adeguato al cibo, con un conseguente aumento di 320 milioni di persone a rischio ogni anno.

 

Entro il 2050, per far fronte alla domanda di cibo mondiale, avremo di fronte due strade: 

 

  • Aumentare la produzione totale di cibo del 60% (aumentando dunque anche la quantità di C02 dispersa nell’ambiente)
  • Smettere semplicemente di buttare via il nostro cibo

 

 

È un problema, soprattutto se ci si guarda intorno e si osserva che viviamo in un mondo in cui oltre 800 milioni di persone soffrono la fame e la denutrizione.

Tutte queste persone potrebbero vivere una vita completamente diversa con meno di un quarto del cibo perso o sprecato negli Stati Uniti e in Europa.

Sostanzialmente il mondo si divide in due: chi ha troppo cibo e lo butta via e chi invece non ne ha abbastanza e rischia ogni giorno di morire letteralmente di fame.

 

La battaglia dell’Unione Europea contro lo spreco alimentare

 

Nel 2020, il primo anno della pandemia di COVID-19, nell’UE sono stati generati circa 131 kg di rifiuti alimentari pro capite.

Le famiglie hanno generato il 53 % dello spreco alimentare totale, mentre il restante 47% è costituito da rifiuti generati nella filiera alimentare.

 

Si stima che attualmente il 20% della produzione alimentare dell’intera Unione Europea venga sprecato.

 

Il rapporto “No Time to Waste”, basato sulle fonti più aggiornate, stima che l’Unione Europea sprechi circa 153,5 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. 

 

Questa cifra è quasi il doppio rispetto alle stime fatte in precedenza ed è diventata più precisa grazie ad una migliore disponibilità e accessibilità ai dati sul cibo sprecato nelle aziende agricole.

 

Si stima che lo spreco alimentare costi alle imprese e alle famiglie dell’Unione Europea circa 143 miliardi di euro all’anno e che provochi almeno il 6% delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’intera Unione Europea.

 

 

L’UE, tuttavia, ha adottato misure concrete per contrastare questo problema ed evitare perdite e sprechi alimentari; i principi guida in materia sono contenuti nella direttiva ufficiale sui rifiuti, che invita gli Stati membri a:

  • Ridurre la quantità di perdite alimentari durante la produzione e la distribuzione
  • Ridurre gli sprechi alimentari nelle famiglie
  • Incoraggiare le donazioni alimentari
  • Monitorare e valutare l’attuazione delle misure dell’UE sulla prevenzione degli sprechi alimentari

Altre misure volte a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari comprendono il cambio di destinazione dei prodotti alimentari in eccesso, ad esempio come alimenti per animali o compost.

 

Come contrastare il problema dello spreco alimentare

 

A CASA

  • Pianifica i tuoi pasti
  • Utilizza i tuoi avanzi di cibo
  • Presta attenzione alle date sulle confezioni (N.B. “da usare entro” fa riferimento ad una questione di sicurezza alimentare, mentre “da consumarsi preferibilmente entro” fa riferimento alla qualità del cibo)
  • Prendi un piatto più piccolo e riempilo secondo necessità
  • Congela il tuo cibo in più
  • Conserva correttamente gli alimenti (controlla le etichette
  • per le istruzioni di conservazione, assicurati che il tuo frigorifero sia tra 1° e 5°C)
  • Controlla spesso nella tua dispensa e nel tuo frigorifero

NEI NEGOZI O AL MERCATO

  • Scrivi una lista della spesa
  • Non fare acquisti quando hai fame
  • Acquista solo la quantità di cui hai bisogno
  • Scegli frutta e verdura imperfette (spesso scontate)

NEI BAR, RISTORANTI E ALBERGHI

  • Scegli un tipo di alimento in linea con le tue necessità
  • Porta via i tuoi avanzi
  • Gestisci le tue richieste in base alla disponibilità di cibo e a seconda dell’ora del giorno

Per la serie completa di raccomandazioni per l’azione, visitare il sito web della Commissione europea sui rifiuti alimentari: https://ec.europa.eu/food/safety/food_waste_en

 

Lo spreco alimentare in Italia

 

Nel report “Il caso Italia 2023” di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, troviamo gli alimenti più sprecati in Italia.

 

Al primo posto c’è la frutta fresca (3,4 grammi al giorno) seguita dal pane (2,3 grammi al giorno): in un anno circa 1 kg pro capite.

 

 

Ogni italiano getta circa 27 chili di cibo all’anno: questa incidenza aumenta sensibilmente al sud con un + 8% di spreco rispetto alla media nazionale, mentre per le famiglie senza figli c’è un aumento del 38% rispetto alla media italiana.

Noi del team di Mister Pizza abbiamo particolarmente a cuore questo problema e ci impegniamo da tempo per contrastarlo, nel nostro piccolo; da quest’anno abbiamo deciso di investire ancora più attenzione verso questo problema aderendo al Banco Alimentare della Toscana per combattere la fame e lo spreco alimentare, per un mondo più equo e sostenibile.

 

Ogni nostro prodotto, dalla pizza alla bottiglia d’acqua, rispetta questi importanti principi; ogni ospite contribuisce a rendere tutto questo reale e partecipa silenziosamente a questa grande battaglia contro lo spreco alimentare e la fame nel mondo.

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Tre Supereroi Intolleranti al Lattosio!

Vediamo insieme Tre Supereroi Intolleranti al Lattosio!

Secondo le ultime statistiche circa il 60% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio e questo dato è in costante crescita!
Infatti, quella al lattosio, è l’intolleranza più comune in tutto il mondo! (Per conoscerne la storia clicca qui)
Persino i supereroi, conosciuti per le loro incredibili abilità e capacità, potrebbero soffrire di intolleranza al lattosio!

1- Hulk

Tutti conosciamo questo mostro verde che quando si arrabbia distrugge tutto quello che gli sta intorno, e per fortuna in particolare i cattivi!
Ma, come molti supereroi, anche Hulk ha una doppia vita: quando non è in preda alla rabbia è il semplice e tranquillo scienziato nucleare Bruce Banner!
E quindi che c’entra l’intolleranza al lattosio?
A voi intolleranti al lattosio non è mai successo di essere a pranzo dai parenti e scoprire con orrore che vostra zia ha usato il burro perché “che vuoi che sia un pizzico di burro, mica può farti male…” Ecco, allo scienziato Bruce Banner deve succedere qualcosa di simile quando si trasforma nell’incredibile Hulk.

 

2- Superman

Superman è allergico alla kriptonite e ogni volta che si avvicina a questo materiale perde i suoi super poteri.
Nella vita di tutti i giorni però è il calmo e posato Clark Kent, un impiegato qualunque che non fa nulla per mettersi in mostra, evitando così il rischio di rivelare la sua identità di supereroe.
Ma quando Clark Kent indossa i panni di Superman nella famosa cabina telefonica, diventa velocissimo e potentissimo.
Grazie ai suoi super poteri Superman può anche essere intollerante al lattosio: in caso di malessere, gli basta un attimo per correre in bagno e tornare a combattere il crimine!

 

3- Wolverine

Wolverine ha diverse caratteristiche che lo rendono temibile: uno scheletro fatto di adamantio, una lega metallica indistruttibile e la capacità di rigenerare velocemente le ferite.
Ma la cosa che lo rende più riconoscibile sono gli artigli estraibili, lunghi e affilati come bisturi, l’incubo di chiunque gli si trovi di fronte.
A differenza della sua collega Tempesta, Wolverine può permettersi di essere intollerante al lattosio. Il suo scheletro di adamantio infatti gli permette di fare a meno del calcio!

 

Ecco stilato l’elenco di Tre Supereroi Intolleranti al lattosio!

 

È vero, se sei supereroe e sei intollerante al lattosio hai diversi vantaggi: ti rimetti subito e in un lampo arrivi ovunque!
Per loro però è facile, hanno i superpoteri!
Come fare allora se sei un semplice mortale intollerante al lattosio e hai voglia di pizza?
Certo, ti puoi accontentare di una triste pizza rossa…
ma perché rinunciare ad una Pizza gustosa solo per la tua intolleranza?

Se ti dicessi che esiste un posto dove non dovrai più fare rinunce?
Da Mister Pizza potrai goderti qualsiasi pizza grazie a un superpotere davvero speciale: la nostra Mozzarella senza Lattosio!
Dimentica le preoccupazioni e scopri la meraviglia di sentirti come un vero supereroe!

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5 Curiosità sull’Impasto ai Semi di Sesamo

Vieni a scoprire 5 Curiosità sull’Impasto ai Semi di Sesamo che potrebbero sorprenderti!

Sapevi che l’Impasto ai Semi di Sesamo può essere una deliziosa alternativa all’impasto tradizionale? (per conoscerne la storia clicca qui)

Ma perché?

1- È senza glutine

Gli impasti tradizionali di farina di grano contengono glutine, la proteina che può causare problemi digestivi e di salute per le persone celiache!
L’Impasto ai Semi di Sesamo invece non contiene glutine, rendendolo una scelta perfetta per chi segue una dieta senza glutine!

 

2- È ricco di nutrienti

I Semi di Sesamo contengono una vasta gamma di nutrienti essenziali tra cui proteine, fibre, vitamine e minerali come calcio, magnesio e ferro!
Usare l’impasto ai semi di sesamo in cucina può quindi aiutare a fornire al corpo una serie di nutrienti importanti!

 

3- È facile da preparare

L’Impasto ai Semi di Sesamo è relativamente facile da preparare e può essere utilizzato in molte ricette tra cui pane, pizza, biscotti e dolci!
La maggior parte delle ricette richiede solo pochi ingredienti come Semi di Sesamo, acqua, lievito e sale!

 

4- È saporito

L’Impasto ai Semi di Sesamo ha un sapore unico e sfizioso, grazie alla presenza di questi piccoli Semi!
Inoltre, la sua consistenza croccante e fragrante lo rende un’alternativa gustosa all’impasto di farina di grano!

 

5- È versatile

L’Impasto ai Semi di Sesamo può essere utilizzato in molte ricette diverse, dalla pizza alle torte, dai biscotti alle focacce!
Inoltre, può essere arricchito con altri ingredienti per creare una vasta gamma di sapori diversi!

 

Ecco stilato l’elenco di 5 curiosità sull’impasto ai semi di sesamo!

 

L’Impasto ai Semi di Sesamo è in definitiva una deliziosa alternativa all’impasto di farina di grano, anche per le persone celiache!
Con il suo sapore unico e nutriente, la sua facilità di preparazione e la sua versatilità, può essere utilizzato in molte ricette diverse per creare piatti deliziosi e salutari!

Da Mister Pizza lo trovi nel nostro famoso Impasto al Sesamo, se non l’hai ancora provato ne rimarrai sorpreso!

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5 Alimenti Super Utili per chi è Vegano!

Secondo una recente indagine sono 800 milioni le persone vegane nel mondo e questo numero è in costante crescita!
Ma cosa intendiamo quando parliamo di veganismo?
Il Veganismo consiste in un sistema di alimentazione che esclude l’uso di qualsiasi alimento di origine animale, quindi anche uova, latticini e miele, per conoscerne la storia clicca qui.
I benefici che derivano da una dieta a prevalenza vegetale sono molteplici e non hanno a che fare solo con l’etica ma anche con il nostro pianeta!
La base di un’alimentazione vegetale è molto semplice: cereali, legumi, frutta e verdura…
È tutto qui?
Se ti dicessi che esistono 5 Alimenti Super Utili per chi è Vegano?
Scopriamoli insieme!

Aquafaba

L’aquafaba non è altro che l’acqua di cottura dei ceci!
La si può montare con le fruste per ottenere una deliziosa cremina che serve per sostituire l’uovo nelle preparazioni che necessitano dell’uovo montato a neve.
Inoltre, si può utilizzare anche per fare la maionese e alcuni Dessert!
Oltre a essere un alimento “magico” ci permette anche di non sprecare l’acqua di cottura dei legumi!

 

Miso

Il Miso è un insaporitore di origine giapponese, ampiamente consumato in tutto l’oriente.
Si ottiene dalla fermentazione di legumi e cereali, in particolare soia gialla, orzo e riso.
Si tratta di un alimento estremamente versatile: si può utilizzare per insaporire insalate, zuppe e minestre al posto del classico dado o per esaltare il gusto dei condimenti per la pasta e il riso!

 

Okara

Si tratta semplicemente dello scarto della preparazione del latte vegetale. Per realizzare il latte vengono infatti fatti bollire a lungo gli ingredienti, frullati e infine filtrati. Il liquido che si ottiene è il latte, ciò che rimane nel colino è l’Okara.
Si tratta di un alimento che ci permette di non sprecare alcun ingrediente ed è anche ricco di nutrienti come proteine, ferro, calcio e vitamine!
Con l’Okara si possono preparare dolci e biscotti ma anche burger, polpette, crocchette e ripieni per sformati e torte salate!

Agar Agar

Se al giorno d’oggi riusciamo a trovare caramelle gommose veg è anche grazie all’Agar Agar!
Si tratta infatti di uno strepitoso gelificante di origine vegetale che si ottiene dalla lavorazione delle alghe rosse e che sostituisce in tutto e per tutto la colla di pesce!
Puoi usare l’Agar Agar per preparare budini, caramelle, la panna cotta e addirittura la cheesecake vegan, ma può essere utilizzato anche per la preparazione di alimenti salati come i formaggi vegetali o i sostituti della carne e del pesce!

 

Semi di Chia

Si tratta dei semi commestibili prodotti dalla Salvia Hispanica, una pianta originaria dell’America centrale e del sud, importata e coltivata ora anche in Europa.
Sono ricchissimi di calcio, sali minerali, vitamine del gruppo B e costituiscono una delle fonti vegetali principali di Omega-3 e Omega-6!
Si possono aggiungere allo yogurt, alle insalate o puoi usarli per condire risotti e cereali cotti!

Ecco svelati 5 Alimenti Super Utili per chi è Vegano!
Curioso non è vero?

Una cosa è certa: essere vegani non vuol dire affatto dover fare rinunce!
Da Mister Pizza non dovrai mai scendere a compromessi!
Con la nostra mozzarella a base di cocco certificata VeganOK, la tua Pizza non avrà niente da invidiare a quella dei tuoi amici!

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5 cose da NON dire mai a chi è Celiaco

Secondo un’importante ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità la Celiachia è l’intolleranza alimentare più diffusa al mondo e in Italia si stimano ben 600.000 celiaci, ma solo 200.000 di questi sono stati ufficialmente diagnosticati! (Per conoscerne la storia clicca qui)
Tantissime persone infatti non sanno di avere questa intolleranza e per anni continuano a mangiare glutine sottovalutando la loro condizione…
Questo perché di Celiachia si parla ancora troppo poco e la disinformazione è sempre dietro l’angolo!
A volte persino le persone più vicine non si rendono conto di cosa significhi seguire una dieta senza glutine e quanto possa essere frustrante sentirsi ripetere le solite frasi inopportune!
Ecco quindi 5 cose da NON dire mai a chi è Celiaco!

1 “Che buono! Peccato tu non possa mangiarlo!”

Capite la situazione: già la persona in questione, molto probabilmente, si sarà accontentata di mangiare qualcosa Gluten Free se il ristorante non è certificato…
Non c’è bisogno di rincarare la dose, sottolineando cosa si sta perdendo e soprattutto che non può mangiarlo!

2 “Sei celiaca? Poverina mi dispiace!”

È vero, la Celiachia è una condizione cronica per la quale non esiste cura ma compatire chi è Celiaco non fa che generare frustrazione e aumentare le distanze.
Anche perché, seguendo una Dieta Gluten Free, una persona Celiaca ha lo stesso tenore di vita di una Non Celiaca!

 

3 “Ma non ti manca il glutine?”

La maggior parte delle volte una persona celiaca si troverà a dover rifiutare piatti che in realtà vorrebbe assaggiare, sapori persi che vorrebbe tornare a gustare. Rimarcare a una persona Celiaca una mancanza con la quale convive quotidianamente crea solo malessere e disagio!
Anche perché è una mancanza che si può colmare, magari scegliendo un ristorante certificato che faccia sentire al posto giusto anche chi è celiaco!

 

4 “Un po’ come essere vegetariano/vegano”

No, non è assolutamente così!
Per le persone celiache eliminare il glutine dalla propria dieta non è mai una scelta ma una necessità, spesso anche molto sofferta!

 

5 “Ma tu, quanto sei celiaco da 1 a 10?”

Non si è più o meno celiaci, non si è più o meno gravi o più o meno sensibili. Celiaci si è o non si è!
L’unica differenza fra celiaci è quella che c’è fra celiaco sintomatico e celiaco asintomatico, cioè fra un celiaco che ha delle reazioni precise e spesso dolorose al glutine e un celiaco che invece non ha alcuna reazione. In ogni caso, entrambi saranno soggetti a delle conseguenze a livello intestinale se continuano a mangiare glutine.

 

Ecco stilato l’elenco delle 5 cose da NON dire mai a chi è Celiaco!

 

Ma da Mister Pizza è tutto diverso!
Tutte le nostre Pizze sono disponibili col nostro Impasto Artigianale Gluten Free, abbiamo un ambiente di lavoro e forni separati e in cucina usiamo solo farina di riso per evitare anche le contaminazioni “volanti” . E ovviamente siamo nel circuito AIC!
Scoprirai che l’unica differenza tra le nostre Pizze Senza Glutine e quelle Classiche è solo il piatto arancione in cui le serviamo!
Solo da noi sentirai che “Celiachia” è solo una parola e non un motivo per rimanere esclusi!

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5 “Insospettabili” che possono contenere lattosio

Secondo le ultime statistiche circa il 60% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio e questo dato è in costante crescita!
Infatti, quella al lattosio, è l’intolleranza più comune in tutto il mondo! (Per conoscerne la storia clicca qui)
Ci sono molti sintomi imbarazzanti e fastidiosi che le persone si ritrovano ad affrontare per anni senza sapere che la causa sia proprio il lattosio!
Frequentemente, chi soffre di questa intolleranza, si limita a ridurre o eliminare completamente dalla propria dieta latte e derivati come formaggio, panna, burro, yogurt, gelato e poco altro.
Troppo spesso però i disturbi continuano a permanere..
Questo perché esistono alcuni alimenti “insospettabili” che possono contenere lattosio e di cui si parla ancora troppo poco..
Scopriamone insieme 5!

1. Prosciutto cotto

Precisiamo una cosa: la carne non contiene latte o derivati!
Tuttavia, il produttore può decidere di aggiungerlo come additivo durante la lavorazione..
Il lattosio è infatti molto usato dall’industria alimentare come colorante o dolcificante, per questo lo troviamo in alcuni alimenti insospettabili come il prosciutto cotto!
Ma attenzione: il lattosio viene usato anche per trattare altri insaccati come salame, tacchino al forno, salsicce, mortadella e wurstel.

2. Pane

Se è scontato che biscotti e brioche possano contenere latte e burro, meno intuitiva è la presenza di questi ingredienti nel pane!
Occorre fare attenzione soprattutto ai pani lavorati, al pane in cassetta e a quello per gli hamburger!

3. Tortellini e ravioli

La pasta non contiene lattosio ma i tortellini, così come i ravioli, che siano di carne, di patate, di zucca, sono quasi sempre preparati con formaggio, latte e derivati..
Per chi non vuole proprio rinunciarci la soluzione è un supermercato biologico o vegano dove si possono facilmente trovare dei sostituti con formaggi vegetali!

4. Alimenti surgelati o precotti

Risotto in busta, zuppe pronte, tagliatelle surgelate, lasagne precotte e chi più ne ha più ne metta..
Tutti alimenti tanto comodi quanto sconsigliati per chi è intollerante al lattosio!
Infatti, quasi tutti gli alimenti surgelati o precotti (le eccezioni sono davvero rare) contengono lattosio o latte in polvere che viene aggiunto per rendere la consistenza di questi preparati più cremosa!

5. Farmaci

Il lattosio si trova nella maggior parte dei farmaci in commercio, soprattutto nei prodotti omeopatici in granuli: questi farmaci contengono tracce di latte o derivati in percentuali che arrivano fino al 95%!
Contiene lattosio, anche se in piccole quantità, persino la pillola anticoncezionale!

Ecco quindi 5 alimenti “Insospettabili” che possono contenere lattosio!

Lo sappiamo, scoprire di essere intolleranti al lattosio potrebbe essere un duro colpo, ma oggi le alternative sono moltissime..

Quindi non dovrai per forza dire addio a cibi e gusti tanto amati!

Da Mister Pizza è proprio così!

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5 Curiosità sulla Celiachia

Secondo un’importante ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità la Celiachia è l’intolleranza alimentare più diffusa al mondo e in Italia si stimano ben 600.000 celiaci, ma solo 200.000 di questi sono stati ufficialmente diagnosticati.
Tantissime persone infatti non sanno di avere questa intolleranza e per anni continuano a mangiare glutine sottovalutando la loro condizione…
Questo perché di celiachia si parla ancora troppo poco (per conoscerne la storia clicca qui)
Ecco allora che abbiamo pensato a 5 interessanti curiosità per farti conoscere meglio l’incredibile mondo Gluten Free!

Curiosità n.1: la celiachia è donna!

Ebbene sì, in Italia due persone celiache su tre sono donne!
La risposta risiede nei geni: la celiachia è una malattia autoimmune, ovvero una condizione in cui il sistema immunitario comincia per errore ad attaccare il glutine e con esso le cellule e tessuti dell’organismo. Proprio a causa della prevalenza di ormoni diversi, gli estrogeni femminili e il testosterone maschile, le donne sono più predisposte a sviluppare malattie autoimmuni rispetto agli uomini.
Questo dipende dal fatto che gli estrogeni sono in grado di stimolare una risposta contro i virus, mentre il testosterone reagisce in maniera più efficace alle infiammazioni.

Curiosità n.2: la celiachia non ha gradi!

Non si è più o meno celiaci, non si è più o meno gravi o più o meno sensibili. Celiaci si è o non si è!
L’unica differenza fra celiaci è quella che c’è fra celiaco sintomatico e celiaco asintomatico, cioè fra un celiaco che ha delle reazioni precise e spesso dolorose al glutine e un celiaco che invece non ha alcuna reazione. In ogni caso, entrambi saranno soggetti a delle conseguenze a livello intestinale se continuano a mangiare glutine.

Curiosità n.3: non esistono farmaci per contrastare la celiachia!

La celiachia è una delle pochissime condizioni che non si cura con un medicinale, questo perché si tratta di un’intolleranza permanente a causa della quale i celiaci sono obbligati a seguire una dieta rigorosamente senza glutine, senza cioè quella sostanza proteica che si trova in molti cereali, tra cui il grano, l’orzo, l’avena e il farro.

Curiosità n.4: mangiare senza glutine non fa dimagrire!

Uno studio dell’ Aic ha confermato che i prodotti senza glutine sono del tutto paragonabili a quelli convenzionali per caratteristiche nutrizionali, quindi una dieta senza glutine ben bilanciata non fa dimagrire ma (fortunatamente) neanche ingrassare!

Curiosità n.5: i celiaci possono usare qualsiasi tipo di detergente o cosmetico!

Ebbene sì, il glutine fa male ai celiaci solo se viene ingerito, quindi il glutine è innocuo se messo a contatto con la cute. Saponi, detergenti, shampoo, balsamo, creme, maschere, rossetti, cosmetici che hanno al loro interno ingredienti contenenti glutine non danno fastidio a chi è celiaco!

Ecco svelate 5 interessanti curiosità sulla celiachia!

Lo sappiamo, la diagnosi può arrivare come un fulmine a ciel sereno perché senti che dovrai per sempre rinunciare a tante cose che contengono il Glutine e tutto questo a volte può farti sentire diverso…

Ma se ti dicessi che esiste un posto dove non devi fare rinunce?

Esistono tante alternative Gluten Free alle cose di tutti i giorni: persino per la Pizza!

Da Mister Pizza la tua Celiachia è solo una parola e mai un motivo per sentirti escluso!

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